
30 Apr EQUINOZIO SU SATURNO E I SUOI ANELLI
Su Saturno l’estate è quasi finita ed è tempo di equinozio!
Anche Saturno, come la nostra Terra, ha l’asse di rotazione inclinato e le stagioni si susseguono proprio come succede per noi. Anche gli equinozi su Saturno sono due volte l’anno, l’unica differenza è che un anno su Saturno dura circa 29 dei nostri anni, con delle stagioni che durano circa 7,5 anni terrestri!
Il Pianeta Saturno in un’immagine della Sonda Cassini della NASA durante l’equinozio del 2009.
Image Credit: NASA/JPL/Space Science Institute
In questi giorni Saturno si avvia verso l’equinozio d’autunno per l’emisfero settentrionale e il suo polo Nord si avvia ad un lungo inverno freddo. Con l’equinozio Saturno avrà gli anelli completamente di taglio rispetto al Sole.
Schema degli anelli e dei satelliti di Saturno. Image Credit: NASA/JPL
Quello dell’equinozio e il cambiamento di stagione su questo pianeta è un momento delicato interessante per gli studiosi. La sonda Cassini in precedenza ha già fornito molti dati sulla composizione dei suoi gas e adesso con il JWST e il suo strumento MIRI, abbiamo la possibilità di osservare più a fondo i movimenti della complessa atmosfera di questo pianeta e dei gas che la compongono.
Lo strumento MIRI ( Mid InfraRed Instrument) montato sul James Webb Space Telescope. Image Credit: NASA
In questo periodo inizia anche la “stagione dei raggi” sugli anelli. Cos’è questo fenomeno? La forma e l’ombreggiatura dei raggi può variare molto: possono apparire chiari o scuri, a seconda dell’angolazione da cui li si osserva. Talvolta appaiono più simili a macchie che alle classiche forme dei raggi, come potete vedere in questa foto di Hubble.
I “raggi” dell’anello B erano stati osservati per la prima volta dalla missione Voyager della NASA nei primi anni ’80.
Immagine di Hubble per il programma OPAL, che mostra un raggio come due macchie nell’Anello B.
Image Credit: NASA/ESA Amy Simon (NASA – GSFC)
Sono fenomeni di breve durata e ancora gli scienziati devono spiegarli completamente, compresa la loro variabilità stagionale. Si pensa che sia materiale che si eleva dalla superficie a causa delle interazioni tra vento solare e campo magnetico del pianeta, ma ancora non c’è nulla di confermato. In questo periodo della sua attività il JWST ha già osservato e dato alcune risposte sulla struttura dell’atmosfera di Saturno. In effetti, la serie di dati da lui raccolti ha rivelato finora, con ottima definizione, la struttura a bande del pianeta, i vortici polari caldi e la costante evoluzione di un modello oscillatorio di anomalie calde e fredde sull’Equatore di questo pianeta.
Il prossimo equinozio su Saturno è previsto per il 5/6 maggio 2025, e gli scienziati punteranno tutti i loro occhi su questo pianeta, per ottenere ulteriori informazioni sui movimenti dell’atmosfera di Saturno al passare delle stagioni e su questo fenomeno dei “raggi” che ancora oggi ci affascina.
Cristina
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