
03 Lug IL CIGNO, UN VOLO NEL CIELO ESTIVO
Chiunque di noi abbia alzato gli occhi al cielo in una serata d’estate avrà probabilmente individuato il grande Cigno, una delle costellazioni più belle e riconoscibili del nostro emisfero, grazie anche al suo asterismo a forma di croce, noto anche come Croce del Nord.
Image Credit: Stellarium
Le stelle principali del Cigno
Il Cigno è facilmente identificabile grazie alla sua forma a croce o a grande uccello in volo, con il corpo attraversato dalla Via Lattea, che fa da sfondo. Vediamo insieme quelle più importanti:
Deneb (Alfa Cygni): è una stella di prima grandezza ed è la stella più luminosa del Cigno, e la diciannovesima stella più luminosa del cielo notturno. Il suo nome deriva dall’arabo “dhanab al-dajaja”, “la coda della gallina”, perché probabilmente nella loro tradizione vedevano nella costellazione proprio una gallina, ed è situata proprio nella coda del Cigno. Deneb è anche uno dei vertici del Triangolo Estivo, insieme a Vega (nella Lira) e Altair (nell’Aquila). È una supergigante bianca distante circa 1800 anni luce da noi!
Albireo – Image Credit: Lorenzo Sestini
Albireo (Beta Cygni): è il becco del Cigno. All’apparenza è una singola stella, è in realtà una stella doppia: con un piccolo telescopio si possono risolvere i due astri, uno giallo e il suo compagno blu, e creano un contrasto meraviglioso. È una delle stelle doppie più belle del cielo. Il suo nome deriva dall’arabo e significa “becco della gallina” Lo sapevate che Albireo si sta avvicinando al sistema solare e tra cinque milioni di anni potrebbe diventare la stella più luminosa del nostro cielo.
Gienah e Sadr: Gienah (Epsilon Cygni) è una delle “ali” del Cigno ed è una stella arancione, mentre Sadr (Gamma Cygni) si trova nel cuore della costellazione, proprio nel centro della croce, ed è una stella gialla. Il suo nome significa “petto” in arabo.
Oggetti del profondo cielo
Il Cigno si distende lungo la Via Lattea e per questo è molto ricco di oggetti del profondo cielo e una serie di nebulose oscure, note come Fenditura del Cigno, divide la costellazione in senso longitudinale. In questa zona di cielo ci sono alcuni ammassi stellari come M29 e M39, che è risolvibile anche con un piccolo binocolo. Accanto a Delta Cygni ci sono NGC6811 e NGC6866.
Il Cigno offre anche delle bellissime nebulose come, ad esempio, NGC6826 che è una nebulosa brillante soprannominata nebulosa occhiolino per il suo apparente “lampeggiamento”.
Nebulosa Crescente – Image Credit: Patrizio Imperiali
Vicino a Sadr si trovano nebulose luminose come la Nebulosa del Nord America (NGC 7000) e la Nebulosa Crescente (NGC6888), e vicino a Deneb la Nebulosa Pellicano, godibili al meglio catturate nelle foto a lunga esposizione!
Nebulosa Nord America – Image Credit: Lorenzo Sestini
Nebulosa Velo Orientale – Image Credit: Patrizio Imperiali
Anche la Nebulosa Velo è un oggetto spettacolare: si tratta di un resto di Supernova osservabile ai confini della costellazione della Volpetta e i cui filamenti sono apprezzabili solo in fotografia.
Image Credit: Pixabay
Il Cigno nella mitologia
La costellazione del Cigno è nota sin dall’antichità. I Greci la chiamavano Kyknos, che significa appunto “cigno”. Fu catalogata da Tolomeo nel suo famoso Almagesto nel II secolo d.C., e oggi è una delle 88 costellazioni moderne. Ma il suo riconoscimento è ancora più antico: probabilmente anche i Babilonesi e i popoli mesopotamici avevano notato questa formazione luminosa.
Nella mitologia greca, il Cigno è spesso associato a Zeus, che si trasformò in un cigno per sedurre o salvare Leda, la regina di Sparta. Da questa unione nacquero, secondo alcune versioni, i famosi gemelli Castore e Polluce e la bellissima Elena di Troia.
Un’altra leggenda lega il Cigno a Orfeo: secondo alcuni, dopo la sua morte fu trasformato in un cigno e posto tra le stelle accanto alla sua lira (la costellazione della Lira), per l’eternità.
Ogni popolo ha osservato il cielo in maniera diversa, e ognuno di loro ha interpretato queste stelle secondo la propria cultura
Per i Cinesi la costellazione era parte del sistema della “Via Lattea” e associata alla leggenda della Tessitrice (la stella Vega) e del Mandriano (Altair), separati dal fiume celeste, appunto la Via Lattea. Deneb rappresentava il “ponte degli uccelli” che una volta all’anno permetteva ai due amanti di incontrarsi.
Per alcune tribù dei Nativi americani, la “croce” formata dalle stelle era vista come parte del volo di un’aquila o di un uccello sacro che guidava le anime verso il cielo.
Gli astronomi medievali arabi diedero nome a molte delle stelle che usiamo ancora oggi, e stando proprio a questi, si capisce che in questa costellazione non vedevano un nobile cigno, ma semplicemente una gallina.
La prossima volta che vi troverete sotto un cielo limpido, cercate quella croce luminosa tra le stelle. Osservare il Cigno è come navigare lungo la Via Lattea e leggere una pagina di storie antiche. Le sue stelle sono facili da individuare ed è un ottimo punto di partenza per chi si avvicina all’astronomia.
Cristina
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