Gruppo Astrofili Arezzo | LA COSTELLAZIONE DI ANDROMEDA
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LA COSTELLAZIONE DI ANDROMEDA

Continuiamo il nostro viaggio tra le costellazioni dedicate al mito di Andromeda e tra le stelle, insieme a Cassiopea e Cefeo, troviamo anche la loro figlia Andromeda.

Image Credit: Stellarium

Andromeda è una costellazione a forma di A allungata, posta a sud di Cassiopea e il periodo più adatto per la sua osservazione va da fine Agosto fino a quasi tutto Marzo.

Vediamo adesso quali sono le sue stelle principali e le loro caratteristiche

Alpha Andromeda si chiama Alpheratz o Sirrah. Questa stella sarebbe la testa della ragazza, ma perché entrambi i nomi della stella che derivano dall’arabo significano Cavallo e ombelico? Questo perché prima questa stella apparteneva alla costellazione di Pegaso e segnava proprio l’ombelico del cavallo alato.

Beta Andromeda è una gigante rossa ed è chiamata Mirach (dall’arabo “la schiena”) e dista da noi circa 200 anni luce

Gamma Andromeda si chiama Almach dall’arabo “all’amaq”, con riferimento alla lince del deserto che gli Arabi visualizzavano in questa posizione. È un sistema stellare multiplo, in cui A è una gigante arancione, B è una bianco azzurra e C che è di classe spettrale A0. B è a sua volta una binaria spettroscopica.

Delta Andromeda o Sadiradra “il petto” è una gigante arancione che dista da noi circa 101 anni luce con una compagna che le orbita intorno in 58 anni circa.

Upsilon Andromeda si chiama Titawin è un sistema stellare binario che dista da noi 44 anni luce. A è una nana bianco-gialla, mentre B è una nana rossa. A è stata la prima stella nella sequenza principale attorno a cui sono sati scoperti pianeti extrasolari: ha un sistema planetario con tre pianeti confermati e si pensa che siano tutti e tre gassosi.

Qui di seguito delle immagini che mettono a confronto il nostro Sistema Solare con quello di Upsilon Andromeda.

Image Credit: NASA/ESA

Nella costellazione ci sono anche molte stelle variabili molto luminose e in particolare R Andromeda è visibile anche ad occhio nudo quando è al massimo della sua luminosità.

Gli oggetti del profondo cielo

Tra gli oggetti del profondo cielo il più famoso di tutti è M31, la Galassia di Andromeda. È la più grande del Gruppo Locale a cui appartengono anche la nostra Via Lattea e la Galassia del Triangolo

Image Credit: Lorenzo Sestini

M31 è una grande galassia a spirale simile alla nostra e dista da noi circa due milioni di anni luce. Secondo i dati raccolti da Spitzer conterrebbe circa mille miliardi di stelle ed è uno degli oggetti più luminosi del catalogo Messier. Individuarla è semplice una volta individuata la stella Mirach si prosegue con l’allineamento con Mu e Nu per arrivare ad una macchia a forma di fuso. La prima osservazione di questo oggetto risale al 964 da parte dell’astronomo persiano Abd al-Rahman al –Sufi che la descrisse come una piccola nube. Ad oggi sappiamo che è in avvicinamento alla Via Lattea alla velocità di circa 400.000 km/h ed è prevista una collisione tra circa 2.5 miliardi di anni che darà origine a una grande galassia ellittica. M31 è anche circondata da due galassie satelliti, M32 e M110 che sono osservabili già con un binocolo.

Tra le galassie che sono nella costellazione c’è anche NGC891, una galassia a spiale vista di taglio e attraversata da una banda oscura. La polvere è stata probabilmente espulsa dal disco da esplosioni di supernova o da un’intensa attività di formazione stellare. NGC891 fa parte di un gruppo di galassie legate tra loro dalla gravità.

Il particolare delle polveri di NGG891. Image Credit: ESA/HUBBLE

Tra gli ammassi aperti il più interessante è NGC752, molto esteso e con un elevato numero di elementi.

Un po’ di mitologia

Andromeda in un’illustrazione in Uranographia di Johann Bode

Ben 5 costellazioni sono state dedicate al mito di Andromeda, raccontato in molte varianti a seconda delle fonti e rappresenta per la mitologia greca un esempio di amore, sacrificio e redenzione.

Come abbiamo detto Andromeda era la figlia di Cefeo e Cassiopea che fu incatenata alla roccia come sacrificio per il mostro Ceto per placare l’ira di Poseidone. Mentre stava aspettando legata, bellissima e impaurita la sua fine, il destino volle che Perseo, di ritorno dall’impresa contro la Gorgone, passasse di lì in sella al cavallo alato Pegaso e la vedesse. La sua bellezza e la sua dignità nell’affrontare il sacrificio avevano attirato l’attenzione di Perseo. Avvicinatosi alla roccia l’eroe le chiese il motivo della sua condizione. Conosciute le cause, rivelate dalla ragazza con vergogna, Perseo si offrì di combattere contro il mostro marino in cambio della promessa dei genitori di poterla sposare. Perseo mandò così in confusione Ceto proiettando la sua ombra in mare e una volta emerso il mostro si trovò di fronte alla spada del ragazzo in una mano e la testa della Gorgone nell’altra, che assestò il colpo mortale pietrificandolo. Andromeda sposò Perseo e gli diede sei figli tra cui Perse, progenitore dei Persiani e Gorgofone, madre di Tindaro e Icario che furono entrambi Re di Sparta.

Perseo vincitore di Medusa fu vinto dalla bellezza e dalla forza interiore di Andromeda, che in questa storia non è più una figura del tutto passiva, cosa da non sottovalutare perché nei tempi più remoti già i Babilonesi avevano dedicato quella costellazione alla dea Ishtar, la dea dell’amore e della guerra.

E adesso buona osservazione di questa costellazione!

Cristina Graverini

Cristina Graverini
criedan@inwind.it
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