Gruppo Astrofili Arezzo | LA COSTELLAZIONE DI PERSEO
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LA COSTELLAZIONE DI PERSEO

Continuiamo il nostro viaggio tra le costellazioni più conosciute seguendo il filo mitologico che lega Cassiopea, Cefeo e Andromeda, ed arriviamo alla costellazione di Perseo, il ragazzo che salverà Andromeda dal suo triste destino.

Image Credit: Stellarium

Vediamo subito quali sono le sue stelle principali.

Le sue stelle

Alpha Persei si chiama Mirphak (dall’arabo “gomito”) ed è la stella più luminosa di questa costellazione. Viene chiamata anche Algenib ed è una supergigante gialla.

Beta Persei è invece la stella più famosa della costellazione. Si chiama Algol, dall’arabo “Stella del diavolo” e nella costellazione rappresenta l’occhio di Medusa. Algol è il prototipo delle variabili ad eclisse di forma regolare e la sua luminosità varia nel giro di tre giorni ed è apprezzabile ad occhio nudo.

Zeta Persei si chiama Merkhib ed è una super gigante blu, mentre Epsilon Persei si chiama Adid Australis ed è una stella doppia la cui stella principale è una stella azzurra con un’età stimata di circa 15 milioni di anni. Iota Persei invece è una stella gialla ed è una delle stelle più simili al nostro Sole tra le più vicine a noi.

Gli oggetti del profondo cielo

Tra gli oggetti del profondo cielo possiamo osservare l’Ammasso di Alfa Persei, dominato da Mirfak e risolvibile già con un binocolo o un piccolo telescopio. È uno degli ammassi aperti più vicini al sistema solare e con un’età di circa 50 milioni di anni.

Inoltre c’è il Doppio Ammasso, costituito dai due ammassi NGC869 e NGC884, ed è anche uno dei più affascinanti da osservare nel cielo notturno. Questi due ammassi sono separati fra di loro da alcune centinaia di anni luce e distano da noi 7000 anni luce circa. Pensate, il fatto che conservino tutta questa luminosità a questa di stanza fa capire come siano grandi e brillanti.

Image Credit: Lorenzo Sestini

Tra le nebulose spicca la Nebulosa California, o NGC1499, ed è un soggetto più adatto agli astrofotografi che alla semplice osservazione. Questa immagine mostra la Nebulosa California ripresa in luce visibile. L’inserto, invece, mostra una sezione della nebulosa ripresa dal telescopio spaziale Spitzer della NASA, recentemente ritirato, che ha studiato l’universo in luce infrarossa.

Image Credits: NASA/JPL Caltech/Palomar Digitized Sky Survey

Un altro oggetto interessante dentro questa costellazione è L’Ammasso di Perseo Abell 426 che è un ammasso di galassie distante da noi circa 240 anni luce. La sa componente più brillante è NGC1275, una radiogalassia chiamata anche Perseus A.

Nell’immagine che ha catturato Euclid, mostra circa 1.000 galassie appartenenti alla costellazione e altre 100.000 e oltre presenti nello sfondo. Mappando la distribuzione di queste galassie gli scienziati potranno saperne di più su come la materia oscura ha influenzato la formazione dello spazio perché pensano che ammassi di galassie come questo si possono formare solo proprio in presenza di materia oscura.

Image Credits: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA/image processing by J.-C. Cuillandre(CEA Paris-Saclay), G.Anselmi;

Infine la costellazione di Perseo è famosa anche per lo sciame meteorico delle Perseidi che tutti amano osservare intorno al 10 di agosto e noto anche come Lacrime di San Lorenzo. Ricordiamoci che con il tempo, però, il picco meteorico si è spostato dal 10 al 12 di agosto.

Un po’ di mitologia

Image Credit: Uranographia by Johannes Hevelius

Perseo era figlio della mortale Danae e di Zeus, il re degli dei. Era stato mandato a uccidere la Gorgone Medusa e portarne indietro la testa dal Re Polidette, che voleva sposare sua madre con la speranza che il ragazzo non tornasse vivo dall’impresa. Ma Atena e Ermes gli donarono una spada magica per poterla decapitare e uno scudo lucido da usare come specchio per non farsi pietrificare e inoltre un paio di sandali alati, mentre tre ninfe gli donarono un elmo magico e una borsa per metterci dentro la testa. Con questi doni e la sua abilità Perseo riuscì a compiere l’impresa e mettere la testa di Medusa nella borsa, e dal sangue che cadeva dalla borsa nacque il cavallo alato Pegaso con il quale intraprese il viaggio di ritorno. Fu proprio in questo viaggio che i destini di Perseo e Andromeda si incrociarono. Perseo sconfisse il mostro Ceto usando la testa di Medusa che, anche staccata dal corpo, conservava tutta la sua mortalità e ottenne in sposa la ragazza. Perseo fu costretto ad usare la testa di Medusa anche per sedare la rissa durante di banchetto di nozze, e, dopo aver fatto voltare tutti gli amici invitati, pietrificò coloro che erano venuti a trasformare il banchetto in una battaglia. Alla morte di Perseo, la dea Atena lo trasformò in una costellazione per onorare le sue gesta e la sua gloria e lo pose a fianco della moglie Andromeda, Cefeo e Cassiopea, la cui vanità dette inizio alla storia. Adesso, quando guardiamo questo spicchio di cielo ricorderemo questo filo che lega tutti questi personaggi!

Buon divertimento!

Cristina

Cristina Graverini
criedan@inwind.it
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